Sviluppo sostenibile
Termine utilizzato per la prima volta nel Rapporto Brundtland (Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo - 1987) dove viene definito come: “uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”.
Se il termine Sviluppo Umano sottolinea l’esigenza di uno sviluppo rispettoso di bisogni e diritti di tutti gli abitanti del pianeta (una sostenibilità “orizzontale”, estesa nello spazio), il termine Sviluppo Sostenibile sottolinea l’esigenza di uno sviluppo tale da soddisfare i bisogni e garantire i diritti delle generazioni future oltre che di quelle attuali (una sostenibilità “verticale”, estesa nel tempo). Aumenta infatti la consapevolezza dei limiti dell’attuale modello di sviluppo, incentrato sul progressivo aumento di produzione e consumi, e dei danni che produce all’ambiente e alla società: da un lato i cambiamenti climatici e la progressiva distruzione delle risorse naturali e della biodiversità; dall’altro l’impossibilità di estendere a tutti il modello economico dominante, l’aumento delle disuguaglianze e il crescente impoverimento di ampie fasce di popolazione - in particolare nei paesi del Sud del mondo – con l’inevitabile seguito di rivolte sociali e migrazioni di massa. Il termine “sviluppo sostenibile” si riferisce quindi a tematiche diverse ed ha numerose implicazioni. Per un approfondimento su alcune di queste tematiche: |
Edizione contenuti Aprile 2012 - Riedizione grafica Luglio 2013
Copyright 2012-2013 ® Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata della Città di Roma. Tutti i Diritti Riservati.
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