Altra Economia - Microfinanza e Microcredito
La Microfinanza è l’insieme dei servizi che istituti bancari specializzati forniscono, per operazioni di importo limitato, alle fasce più povere della popolazione, di norma escluse dall’accesso al sistema finanziario tradizionale perché non in grado di fornire le garanzie richieste [1].
Il principale servizio di questi istituti, in genere attivi nei Paesi in Via di Sviluppo, è costituito dal Microcredito, cioè la concessione di piccoli, a volte piccolissimi, prestiti ai più poveri - senza richiesta di garanzie e con tassi sostenibili - per metterli in condizione di avviare progetti di lavoro autonomo in grado di generare reddito e farli diventare economicamente autosufficienti. Caratteristiche essenziali del microcredito sono:
Ideatore e primo realizzatore del microcredito è stato Muhammad Yunus (il “banchiere dei poveri”, economista bengalese, Premio Nobel per la Pace nel 2006) che nel 1977 fondò in Bangladesh la Grameen Bank, “banca del villaggio”. Il suo primo prestito fu di 27$ USA, versati ad un gruppo di donne che producevano oggetti in bambù e che, troppo povere per acquistare direttamente la materia prima, erano costrette a vendere a costo bassissimo i prodotti a coloro che avevano fornito loro i materiali. Colpito dalle dimensioni del fenomeno (la numerosità di poveri e l’esiguità delle somme con cui avrebbero potuto rendersi indipendenti uscendo dalla povertà estrema), Yunus fondò una banca rurale - la Grameen Bank – i cui funzionari avevano il compito di girare per i villaggi e prestare a piccoli gruppi di produttori poveri i pochi dollari necessari per avviare attività in proprio, formandoli all’uso del credito e spingendoli a riunirsi per creare cooperative di produzione. Più del 90% di questi prestiti è stato fin dall’inizio diretto a gruppi di donne – sia perché erano in assoluto la categoria più povera sia perché ritenute più responsabili nella gestione del denaro, in genere finalizzato al sostegno del nucleo familiare – dando un forte impulso al processo di emancipazione femminile. Nel 1983 la Grameen Bank divenne una Banca formalmente riconosciuta, posseduta per il 95% dai suoi debitori, principalmente donne (il restante 5% è proprietà del governo bengalese). Alla fine del 1997 la Grameen Bank aveva già erogato servizi finanziari a più di 2 milioni di persone delle quali il 95% erano donne - con un tasso di recupero superiore al 90% e un portafoglio attivo di circa 230 milioni di USD$ - e numerosi servizi aggiuntivi (es. decine di migliaia di borse di studio per studenti a livello primario, superiore e universitario). Attualmente la GB ha 27.000 dipendenti in Bangladesh e ha esportato il suo sistema in una sessantina di paesi, inclusi Europa e Stati Uniti. Il modello Grameen Bank ha fatto scuola e ha generato numerose varianti in tutto il mondo (BKI in Indonesia, Acciòn in America Latina, K-Rep in Kenia ecc.). Nel 1997 si è svolto a Washington il primo Microcredito Summit, con più di 2.900 persone provenienti da 137 Paesi – ultimo obiettivo è quello di raggiungere 175 milioni di famiglie beneficiarie entro il 2015. Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2005 Anno Internazionale del Microcredito. Oggi la quasi totalità dei servizi di microcredito e microfinanza sono effettuati da enti specializzati (IMF - Istituzioni di MicroFinanza, organizzazioni con varie forme giuridiche e associative, da piccoli prestatori informali a banche commerciali) che offrono servizi finanziari a clienti con basso reddito. 26 di queste istituzioni operano a livello internazionale, più di 200 a livello nazionale e tra le 7.000 e le 10.000 a livello locale e regionale. Complessivamente, hanno la potenzialità di raggiungere circa 90 milioni di clienti ma il numero reale dei loro beneficiari è difficilmente stimabile, perché molte – soprattutto quelle piccole e piccolissime – operano su base locale e a livello informale. L’esperienza negli ultimi anni si è estesa dai PVS ai Paesi ricchi, per finanziare attività di giovani, di immigrati o di quanti hanno perso il lavoro a causa delle crisi economiche. Attualmente il microcredito è praticato in 57 nazioni tra cui gli USA (ne usufruiscono i poveri dei ghetti di Chicago), la Francia, la Spagna e l’Olanda. Anche in Italia lo strumento del microcredito viene spesso adottato per aiutare famiglie colpite dalla crisi: grandi onlus (v. Caritas) stipulano accordi con istituti bancari e istituiscono fondi di garanzia per la concessione di piccoli prestiti a famiglie in difficoltà che altrimenti sarebbero a rischio usura. Col passare degli anni questo strumento si è dimostrato non esente da rischi e alcuni aspetti del microcredito sono oggetto di critiche. In sintesi, le principali:
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Secondo la definizione della Banca Mondiale, la microfinanza riguarda “servizi finanziari di piccole dimensioni - soprattutto credito e risparmi - offerti a persone che si occupano di agricoltura, pesca o allevamento, che gestiscono piccole imprese o microimprese di produzione, riciclaggio, riparazione o vendita di prodotti, che sono raramente disponibili attraverso il settore finanziario formale”.
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Edizione contenuti Aprile 2012 - Riedizione grafica Luglio 2013
Copyright 2012-2013 ® Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata della Città di Roma. Tutti i Diritti Riservati.
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