Sostegno a distanza
Una forma di solidarietà per aiutare chi è in difficoltà nel proprio paese
Il Sostegno a Distanza (SaD) è una forma di solidarietà rivolta a persone - adulti, bambini, singoli, famiglie, comunità - ben identificate, che vivono in condizioni di necessità in ogni parte del mondo – i beneficiari – per dare loro la possibilità di ricevere istruzione, cibo, assistenza sanitaria, durante un determinato periodo senza dover abbandonare il proprio paese di origine. Il SaD è un impegno morale, non legale, per i sostenitori, i cittadini che si impegnano a versare, tramite l’associazione con cui collaborano, un contributo economico stabile e continuativo durante alcuni anni, che viene gestito, nella realtà in cui si opera, dai referenti locali dell’associazione, i quali riferiscono periodicamente sull’andamento del progetto SaD e sull’utilizzo dei fondi a disposizione. Questa forma di solidarietà è un impegno morale che il sostenitore assume lasciando libero il beneficiario di gestire la propria vita nel proprio paese, e non deve essere confusa con l’adozione internazionale. Infatti l’adozione vera e propria comporta dei diritti e doveri legali, ed è preferibile quindi evitare la definizione “adozione a distanza” che può dar adito a fraintendimenti con l’adozione legale e l’adozione internazionale, interventi diametralmente opposti al SaD. Il Sostegno a Distanza non lavora sulle emergenze, ma è un’attività che parte, si sviluppa e si esaurisce in un contesto di crescita graduale, di autosviluppo. Un progetto SaD si avvia solo con il consenso della comunità interessata, nel rispetto delle esigenze e delle tradizioni locali; la comunità viene concretamente coinvolta nella realizzazione e nella gestione del progetto SaD, con un accompagnamento stabile alle persone, complementare e non sostitutivo, per evitare che questo aiuto economico diventi una forma di assistenzialismo. Il beneficiario del SaD é ben identificato e il contributo economico ha, come priorità assoluta, lo scopo di garantirgli il sostegno di cui ha bisogno (iscrizione a scuola, fornitura di materiale didattico, spese mediche, etc.) anche se, naturalmente, il beneficio del singolo ricade positivamente sulla famiglia e/o sulla comunità in cui vive. In ogni caso le Associazioni sono tenute a informare puntualmente i propri sostenitori su come sarà utilizzato il loro contributo. Il SaD può essere attivato da un singolo o da più persone - una classe, un ente, etc. con un impegno economico che può variare, nell'importo e nella durata, secondo il paese d'intervento e il progetto che si intende sostenere. I sostenitori possono avere un rapporto di corrispondenza con i beneficiari; le lettere, dopo essere state tradotte, vengono inviate, attraverso l'associazione, ai referenti locali che le consegnano ai destinatari. Alcune associazioni cominciano a organizzare per i sostenitori dei “viaggi solidali”per incontrare le persone sostenute, conoscere la realtà in cui vivono e incrementare lo sviluppo della loro comunità. E’ invece sconsigliato l'invito in Italia delle persone sostenute, soprattutto dei più giovani poiché potrebbe alimentare delle false illusioni. La continuità dell'impegno economico da parte del sostenitore è fondamentale per il completamento del progetto SaD ed è importante per lo stesso sostenitore, che acquisisce maggiore consapevolezza della situazione in cui interviene incrementando la sua informazione e formazione interculturale. Le prime forme di Sostegno a Distanza risalgono alla fine del 1950 con le missioni del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) in Birmania. In Italia si comincia a parlare di SaD negli anni ’60, grazie all’azione dei missionari cattolici. Ma è dopo il 1968, ad opera di numerosi gruppi e movimenti attivamente impegnati in favore della giustizia e della solidarietà nel Sud del mondo, che si sviluppano forme più strutturate di SaD, con continuità di erogazioni e individuazione di un destinatario determinato. Fino agli anni ’80 la crescita del fenomeno SaD è abbastanza graduale; un più rapido sviluppo di questa forma di solidarietà si osserva nel ventennio 1980-2000, quando si registra un significativo aumento delle associazioni di volontariato, di matrice sia laica che cattolica. Nel corso degli anni il Sostegno a Distanza si è consolidato ed evoluto al punto che oggi sarebbe riduttivo considerarlo un semplice aiuto economico per il Sud del mondo. E’ ormai anche uno strumento formativo per molti: famiglie, scuole, gruppi giovanili, di educazione alla solidarietà e all’ intercultura, di condivisione dei problemi comuni attraverso la conoscenza, la collaborazione e il rispetto reciproco. |
Edizione contenuti Aprile 2012 - Riedizione grafica Luglio 2013
Copyright 2012-2013 ® Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata della Città di Roma. Tutti i Diritti Riservati.
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