Allegato 1Misure di prevenzione della Tubercolosi
SOMMARIO A partire dal 1990 la tubercolosi è riemersa come problema di sanità pubblico in Italia. Il presente studio cerca di descrivere alcune misure preventive che possono essere adottate per ridurne la diffusione fra i gruppi più a rischio. A partire dagli anni novanta si è assistito all’aumento dei casi di contagio da Mycobacterium Tuberculosis (TB). Secondo il rapporto del Ministero della Salute “La tubercolosi in Italia”, nel 2008 sono stati notificati 4.418 casi di TB, di cui la metà costituita da immigrati. Il riemergere dell’infezione – almeno nella sua forma semplice - può essere mitigato da campagne informative della popolazione residente in Italia su tutti gli strumenti di prevenzione che possono essere messi in pratica agevolmente. Alcune misure di prevenzione L’esposizione cutanea alla luce solare (raggi ultravioletti B) costituisce uno dei principali mezzi di prevenzione della tubercolosi. Questo spiega perché nei primi decenni del Novecento i pazienti tubercolotici che trascorrevano lunghi periodi in ambienti assolati (ospedali elioterapici ), non di rado guarivano. Oltre a una costante e regolare esposizione al sole in tutte le stagioni, è importante anche un’adeguata ventilazione dei locali più frequentati (aule scolastiche, luoghi di ritrovo, trasporti pubblici, dormitori, carceri e ospedali). La malnutrizione può concorrere allo sviluppo clinico della malattia, provocando un’immunodeficienza secondaria. Uno studio in vivo ha dimostrato che la malnutrizione compromette l'interazione tra macrofagi e linfociti T e l’attività micobattericida da parte dei macrofagi[1]. L’evidenza empirica mostra che la TB è associata spesso ad uno stato di malnutrizione. In uno studio condotto in Indonesia, il livello di micronutrienti presenti nel sangue di pazienti affetti da TB risulta significativamente più basso che nei pazienti sani del gruppo di controllo[2]. Ruolo dei micronutrienti per la prevenzione della tubercolosi La presenza nel sangue di alcuni micronutrienti (vitamine e oligo-elementi) può facilitare la prevenzione della TB, rafforzando il sistema immunitario e proteggendo l’apparato respiratorio. Tali micronutrienti sono presenti in numerosi alimenti, oltre a quelli forniti da spezie e piante medicinali, usate nella tradizione popolare a scopo preventivo e curativo. Le vitamine che svolgono una funzione protettrice dell’organismo rispetto alla malattia tubercolare sono le vitamine A, B, D. I principali oligo-elementi sono: zinco (Zn), selenio (Se) e ferro (Fe). 1. Vitam Alcuni esperimenti clinici in vivo su animali hanno mostrato che la vitamina A concorre a rafforzare la risposta immunitaria dell’organismo e svolge un’azione protettiva contro diverse malattie infettive, tra cui la TB. L’acido retinoico della vitamina A è risultato essere un attivatore della resistenza dei macrofagi nei confronti delMycobacterium Tuberculosis. Ciò spiega perché la vitamina A, nella forma di olio di fegato di merluzzo, sia stata utilizzata nella prevenzione e nel trattamento della tubercolosi, prima dell’avvento delle terapie convenzionali[3]. 2. Vitam La recente ricerca si è concentrata sul contributo della vitamina D3 nel rafforzamento del sistema immunitario. La vitamina D3 (sintetizzata dal corpo umano attraverso l’esposizione al sole) aumenta l’azione dei macrofagi nel sopprimere la crescita intracellulare del M.Tuberculosis. Più precisamente, essa aumenta la produzione dellacatelecidina, il peptide in grado di rafforzare il sistema immunitario stimolando l’azione di autofagia dei linfociti.[4] E’ stato dimostrato che gli effetti benefici di una singola dose di 2,5 mg di vitamina D assunta per via orale permangono nell’organismo per almeno sei settimane, aumentando la capacità del sistema immunitario di distruggere i batteri[5]. La vitamina D3 – assunta in modo regolare dalle fasce più a rischio -può essere una risorsa efficace, sicura ed economica per la sanità pubblica. 3. Zinco Esperimenti in vitro hanno dimostrato che l’interazione tra linfociti T e macrofagi viene diminuita dalla scarsa presenza dello zinco. Nelle infezioni come la TB, in cui il ruolo dei macrofagi è essenziale nella distruzione dei batteri, il meccanismo immunologico viene in gran parte regolato dallo zinco. Le analisi sullo stato nutrizionale hanno rivelato che molti pazienti affetti da TB avevano basse concentrazioni di retinolo e zinco nel plasma sanguigno. Tali concentrazioni erano sensibilmente minori in coloro che presentavano un grave stato di malnutrizione associato a TB[6]. 4. Selenio Il selenio svolge il ruolo sia di agente antiossidante che anti- infiammatorio. Il basso livello di selenio nel plasma potrebbe influenzare ogni condizione associata a stress ossidativo o infiammazione[7]. In particolare, insieme ad altri micronutrienti (Vit. A, le vitamine del gruppo B, C ed E) esso rafforza la risposta immunitaria nei pazienti sieropositivi, evitando la caduta dei CD-4 e ritarda la comparsa della TB come infezione opportunistica. Nei pazienti HIV-negativi, ma ugualmente affetti da TB, il selenio, in associazione con altri micronutrienti, contribuisce ad aumentare la conta dei linfociti T e di conseguenza a ridurre l’insorgenza di complicanze[8]. Alimenti, piante e rimedi utili per la prevenzione della tubercolosi 1. O Dal 1820 al 1920 numerosi casi di tubercolosi polmonare e linfatica furono curati grazie all’olio di fegato di merluzzo Dalla Norvegia tale terapia si diffuse in Germania, Francia e Inghilterra rivoluzionando il modo di curare la TB. Anche in Italia fino agli anni ’40, l’olio di fegato di merluzzo era somministrato regolarmente ai bambini, a scopo preventivo. Un esperimento in vivo condotto su cavie da laboratorio ha dimostrato l’efficacia dell’olio di fegato di merluzzo nel rafforzare le difese contro la tubercolosi. I batteri responsabili di diverse infezioni alle alte vie dell’apparato respiratorio, compreso il Mycobacterium Tuberculosis, sono stati inoculati a un gruppo di cavie. Il gruppo di controllo, cui era stata somministrata una dose costante di olio di fegato di merluzzo, dimostrò una marcata resistenza alle infezioni rispetto a quello cui non era stato dato[9]. 2. Cip La cipolla (Allium Cepa) comprende le seguenti sostanze: carboidrati, proteine, fibre alimentari, vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6, B9), D, E ed infine la provitamina A. La cipolla è ricca inoltre di sali minerali: manganese, fosforo, potassio, sodio, zinco, ferro, rame, calcio, nichel, iodio e selenio. Oltre a questi elementi, sono presenti acido fosforico e flavonoidi. La cipolla è molto utile nella cura delle infiammazioni alle vie respiratorie (dalle laringiti ai raffreddori) e dell’influenza in generale. Tale virtù antibatterica dipende dai disolfuri allilici da cui si forma l'allicina. L’azione terapeutica della cipolla è simile a quella dell’aglio, con il quale condivide le proprietà antibiotiche e antibatteriche. Le proprietà antitubercolari dell’aglio (allium sativum) sono state dimostrate da numerosi studi in vitro e alcuni in vivo. Esso contiene complessi solforati, in particolare l'allicina che viene liberata quando l'enzima allinasi agisce sull'alliina. Questo processo si verifica quando l'aglio viene masticato in bocca, tagliato o spremuto. La masticazione in bocca favorisce l’assorbimento dei suoi principi attivi. L’aglio contiene inoltre numerosi minerali, come bromo, calcio, ferro, fosforo, iodio, magnesio, manganese, potassio, rame, selenio, zinco e zolfo nonché le vitamina A, B1, B2, B6 e B12, C, D, H. Il prezzemolo (Petroselinum hortense) contiene ferro, zolfo, calcio, rame, potassio, fosforo e sodio e le vitamine A, C, E, K. Una delle caratteristiche più importanti è la ricchezza di vitamina C che oltre ad avere proprietà antiossidanti e anti-infettive, stimola i processi di difesa dell'organismo. Il ferro - anch’esso presente - è uno dei sali minerali più importanti per la protezione dalla tubercolosi. 3. Eq Fin dall’antichità l’equiseto (Equisetum arvense) è conosciuto per la sua utilità nel curare molte patologie respiratorie, tra cui l’enfisema e la tubercolosi. Le proprietà curative dell’equiseto sono riconosciute anche dalla medicina convenzionale (il Canada ha iscritto l’equiseto nel registro dei medicinali approvati). L’equiseto contiene principalmente silicio (utile anche per la l’assorbimento di calcio in generale), minerale che aiuta a sviluppare la resistenza alla tubercolosi. Di qui l’importanza di assicurare un buon livello di silicio nelle ossa, tramite l’assunzione di equiseto. Conclusioni Un approccio preventivo della tubercolosi almeno nella forma semplice deve basarsi sulle proprietà terapeutiche di un’alimentazione ricca di micronutrienti e sull’esposizione cutanea alla luce solare (raggi UV-B), principale fonte di vitamina D circolante. Alcune norme nutrizionali possono contribuire al rafforzamento del sistema immunitario. Una dieta basata su pesce grasso (salmone, tonno) e pesce azzurro (sardine, alici, aringhe), uova, fegato e verdure verdi fornisce un apporto secondario di vitamina D. Frutta e verdura di colore arancione (carote, pomodori, zucche, cachi, pesche, albicocche, melone) e verdure di colore verde scuro (spinaci, bieta, verza, cavolo, broccoli) forniscono la vitamina A e il betacarotene. Lo zinco e' contenuto nelle carni, nelle noci, nel tuorlo d'uovo, nei fagioli secchi, nei funghi, nel cacao e nelle ostriche. Il trend epidemiologico della tubercolosi in Italia evidenzia la necessità di tutelare i gruppi più vulnerabili della popolazione: i bambini, gli anziani, i malati di HIV e gli immigrati. E’ importante che i messaggi verso le fasce di popolazione fragili per motivi socio-economici o per la recente immigrazione siano mirati e di facile comprensione. Per tutta la popolazione – in particolare quella anziana considerati i bassi livelli di vitamina D dovuti al normale processo di invecchiamento - la quotidiana esposizione alla luce solare è una misura preventiva fondamentale. La frequente areazione dei locali pubblici e di quelli privati sovraffollati è anch’essa una misura necessaria. Per i bambini, potrebbe essere utile introdurre nelle scuole un’educazione nutrizionale ad hoc, tramite programmi di formazione del personale insegnante. Un approccio specifico meritano le popolazioni immigrate. Esse risultano più esposte al contagio della tubercolosi entro i primi cinque anni dall’arrivo in Italia. Numerosi studi hanno evidenziato un basso livello di vitamina D nelle popolazioni immigrate. Questo dipende da due fattori: la minore esposizione al sole (la maggioranza degli immigrati si sposta da paesi più assolati a zone meno soleggiate) e il livello di pigmentazione della pelle. E’ stato osservato che nelle popolazioni di colore i livelli di vitamina D sono più bassi rispetto alla popolazione europea perché la pigmentazione della loro pelle fa da schermo all’assorbimento dei raggi ultravioletti[10]. Campagne di prevenzione e informazione dovrebbero essere pianificate e indirizzate a tutti i gruppi a rischio, utilizzando i canali di comunicazione disponibili: la scuola per i bambini, i vari media per la popolazione adulta, radio e TV per gli anziani e infine le associazioni degli immigrati per la popolazione immigrata. Per quest’ultima fascia di popolazione occorre inoltre sviluppare strategie di comunicazione che siano idonee sul piano culturale e linguistico. Il contributo operativo del National Focal Point italiano è essenziale a tale scopo. Il basso livello di vitamina D, unito alle difficili condizioni di vita e di lavoro, rendono le popolazioni immigrate particolarmente vulnerabili alla tubercolosi. Un’alimentazione adeguata e/o l’integrazione nutrizionale - oltre a condizioni igienico-sanitarie più salubri - potrebbero costituire per tali gruppi sociali una concreta possibilità di prevenzione. E’ necessario, di conseguenza, incentivare tutte le misure che favoriscano condizioni di vita più salutari (nutrizione, soluzioni abitative e servizi igienico-sanitari). Catia Dini ---------------------------------------------- NOTE [1] Gupta BK, Gupta R, Atreja A, Verma M, Vishkarma S, Tuberculosis and Nutrition. Lung India 2009;Vol.6,1:9-16. http://www.lungindia.com/article.asp? consultato 22/082011 [2] Karyadi E, Schultink W, Nelwan RHH, Gross R, Amin Z, Dolmans WMV, van der Meer JWM, Hautvast JGAJ, West CE. Poor Micronutrient Status of Active Pulmonary Tuberculosis Patients in Indonesia. J Nutr2000;130: 2953–2958. http://jn.nutrition.org/content/130/12/2953.full.pdf+html consultato il 22/08/2011 [3] Crowle AJ, Ross E.J, Inhibition by Retinoic Acid of Multiplication of Virulent Tubercle Bacilli in Cultured Human Macrophages. Infect and Immunity, 1989,Vol. 57,3;840-844. http://iai.asm.org/cgi/reprint/57/3/840?view=long&pmid=2492972 consultato il 22/08/2011 [4] HHolick MF, Vitamin D Deficiency. N Engl J Med 2007;357:266-8. http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMra070553 consultato il 27/07/2011 Eun-Kyeong Jo. Innate immunity to mycobacteria: vitaminD and autophagy. 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Fawzi WW, A Trial of the Effect of Micronutrient Supplementation on Treatment Outcome, T Cell Counts, Morbidity, andMortality in Adults with Pulmonary Tuberculosis, J Infect Dis 2008;197(11):1499–1505. http://jid.oxfordjournals.org/content/197/11/1499.full.pdf+html consultato il 22/08/2011 [8] Boynton LC, Bradford WL, Effect of vitamin A and D on resistance to infection. JN 1931;323-329. http://jn.nutrition.org/content/4/3/323.full.pdf consultato il 22/08/2011 [9] Boynton LC, Bradford WL, Effect of vitamin A and D 1931;323-329. http://jn.nutrition.org/content/4/3/323.full.pdf on resistance to infection. JN consultato il 22/08/2011 [10] Holick MF, Vitamin D: A D-Lightful Solution Health, J Investig Med 2011;59: 872-880. http://journals.lww.com/jinvestigativemed/Fulltext/2011/08000/Vitamin_D__A_D_Lightful_Solutio n_for_Health.5.aspx, consultato il 22/08/2011 |
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