Altra Economia - Commercio Equo e Solidale - Cenni StoriciIl CEeS nasce negli anni Sessanta dall'analisi delle cause del sottosviluppo e dalla constatazione che il divario tra pesi ricchi e paesi poveri, invece di diminuire, sta progressivamente aumentando e una causa di tale divario risiede nella modalità in cui si attua il commercio convenzionale. La filosofia di base del CEeS è “Trade, not Aids” (Commercio, non Aiuto). Con tale slogan si voleva sottolineare l’approccio fallimentare dell’assistenzialismo degli anni precedenti e la necessità della messa a punto di nuovi meccanismi che favorissero un maggiore equilibrio nella distribuzione della ricchezza.
|
Agli inizi degli anni ’70 si assiste in Europa ad una forte crescita del commercio equo e solidale: in Olanda vengono aperte circa 120 “Botteghe del Mondo” e fondate nuove ATOs[3] in Belgio, Germania, Svizzera, Austria, Francia e Svezia. Nasce una seconda generazione di ATOs, sotto forma di organizzazioni di marchio di garanzia sulle caratteristiche “eque” dei prodotti: tra queste l’olandese Max Havelaar, fondata nel 1988. Sempre in questo periodo vengono costituiti i primi coordinamenti internazionali del commercio equo e solidale: nel 1988 nasce IFAT (International Fair Trade Organization) che riunisce molte ATOs di i mportazione, esportazione eproduzione; nel 1990 nasce EFTA (European Fair Trade Association).
Vengono costituiti in questi anni altre organizzazioni di marchio, tra cui nel 1994 in Italia Transfair (divenuto Fairtrade Italia nel 2003). Tali organizzazioni daranno vita successivamente al coordinamento internazionale FLO (Fair Trade Labelling Organization). Sempre nei primi anni Novanta nasce il coordinamento delle “Botteghe del Mondo” europee NEWS (Network of European World Shops) che attiva diverse campagne di informazione sul commercio equo e solidale. Il sistema di certificazione Fairtrade è garantito a livello internazionale da FLO (Fairtrade Labelling Organizations), associazione che raggruppa i marchi nazionali e collabora con altre reti internazionali che operano per promuovere e attuare il CEeS: NEWS (Network World's Shops, il coordinamento internazionale delle Botteghe del Mondo), EFTA (European Fair Trade Association), IFAT (International Federation of Alternative Trade, coordinamento internazionale tra centrali di importazione e produttori). A partire dal 1998 comincia una nuova fase. Il commercio equo e solidale acquista maggiore visibilità presso un vasto pubblico e per molte imprese tradizionali nasce l’esigenza di gestire la propria immagine in termini di responsabilità sociale. Alle Botteghe del Mondo si affianca una diversa modalità di distribuzione dei prodotti del CEeS attraverso le catene della grande distribuzione (GDO). |
Gruppi di persone attente ai temi dello sviluppo che cominciarono a commercializzare lo zucchero di canna con la finalità politica di fare
pressione sui paesi industrializzati affinché anche ai prodotti dei PEMES fosse garantito l’accesso al mercato, Nacquero così in Olanda le prime “Botteghe del Mondo” che distribuivano, oltre lo zucchero di canna, i prodotti artigianali importati dai PEMES dall’associazione SOS Wereldhandel (che muterà poi il proprio nome in Fair Trade Organization) fondata da diversi gruppi missionari cattolici, la quale aveva cominciato la propria attività con un piano per portare il latte in polvere in Sicilia, visto che in quegli anni l’Italia era considerato un paese in via di sviluppo. |
L’obiettivo di tale programma era quello di collegare direttamente i contadini e gli artigiani dei PEMES con i consumatori dei paesi maggiormente industrializzati. Tale programma divenne stabile trasformando Oxfam in una ATO.
|
Con l’acronimo ATO (Alternative Trade Organization) vengono designate le centrali di importazione dei prodotti del commercio equo.
|
Edizione contenuti Aprile 2012 - Riedizione grafica Luglio 2013
Copyright 2012-2013 ® Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata della Città di Roma. Tutti i Diritti Riservati.
Copyright 2012-2013 ® Comitato Cittadino per la Cooperazione Decentrata della Città di Roma. Tutti i Diritti Riservati.